Gaudium et spes n. 15 e commento CCC



15. Dignità dell'intelligenza, verità e saggezza.

L'uomo partecipa alla luce della mente di Dio

[n. 15a] L'uomo ha ragione di ritenersi superiore a tutto l'universo delle cose, a motivo della sua intelligenza, con cui partecipa della luce della mente di Dio. Con l'esercizio appassionato dell'ingegno lungo i secoli egli ha fatto certamente dei progressi nelle scienze empiriche, nelle tecniche e nelle discipline liberali
(CCC 380) “Padre santo, … a tua immagine hai formato l'uomo, alle sue mani operose hai affidato l'universo, perché, nell'obbedienza a te, suo Creatore, esercitasse il dominio su tutto il creato” [Preghiera eucaristica IV, Messale Romano]. (CCC 381) L'uomo è predestinato a riprodurre l'immagine del Figlio di Dio fatto uomo - “immagine del Dio invisibile” (Col 1,15) - affinché Cristo sia il primogenito di una moltitudine di fratelli e sorelle [Ef 1,3-6; Rm 8,29]. (CCC 2293) La ricerca scientifica di base e anche la ricerca applicata costituiscono un’espressione significativa della signoria dell'uomo sulla creazione. La scienza e la tecnica sono preziose risorse quando vengono messe al servizio dell'uomo e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti; non possono tuttavia, da sole, indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. La scienza e la tecnica sono ordinate all'uomo, dal quale traggono origine e sviluppo; esse, quindi, trovano nella persona e nei suoi valori morali l'indicazione del loro fine e la coscienza dei loro limiti. 

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