Gaudium et spes n. 15 e commento CCC
15. Dignità dell'intelligenza, verità e saggezza.
L'epoca nostra ha bisogno di sapienza e di vera saggezza
[n. 15d] L'epoca nostra, più ancora che i secoli passati,
ha bisogno di questa sapienza per umanizzare tutte le sue nuove scoperte. È in
pericolo, di fatto, il futuro del mondo, a meno che non vengano suscitati
uomini più saggi. Inoltre va notato come molte nazioni, economicamente più
povere rispetto ad altre, ma più ricche di saggezza, potranno aiutare
potentemente le altre.
(CCC 1954) L'uomo partecipa alla sapienza e alla bontà del Creatore, che
gli conferisce la padronanza dei suoi atti e la capacità di dirigersi verso la
verità e il bene. La legge naturale esprime il senso morale originale che
permette all'uomo di discernere, per mezzo della ragione, quello che sono il bene
e il male, la verità e la menzogna: “La legge naturale è iscritta e scolpita
nell'anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che
impone di agire bene e proibisce il peccato. […] Questa prescrizione dell'umana
ragione, però, non sarebbe in grado di avere forza di legge, se non è la voce e
l'interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra
libertà devono essere sottomessi” [Leone XIII, Lett. enc. Libertas praestantissimum]. (CCC 1917) Spetta a coloro che sono
investiti di autorità consolidare i valori che attirano la fiducia dei membri
del gruppo e li stimolano a mettersi al servizio dei loro simili. La
partecipazione ha inizio dall'educazione e dalla cultura. “Legittimamente si
può pensare che il futuro dell'umanità sia riposto nelle mani di coloro che
sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di
speranza” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 31].