Gaudium et spes n. 21 e commento CCC
21. Atteggiamento della Chiesa di fronte all'ateismo.
Ciascun uomo rimane ai propri occhi un problema insoluto
[n. 21c] E intanto ciascun uomo rimane ai suoi propri
occhi un problema insoluto, confusamente percepito. Nessuno, infatti, in certe
ore e particolarmente in occasione dei grandi avvenimenti della vita può
evitare totalmente quel tipo di interrogativi sopra ricordato. A questi
problemi soltanto Dio dà una risposta piena e certa, lui che chiama l'uomo a una
riflessione più profonda e a una ricerca più umile.
(CCC 306) Dio è il Padrone sovrano del suo
disegno. Però, per realizzarlo, si serve anche della cooperazione delle
creature. Questo non è un segno di debolezza, bensì della grandezza e della
bontà di Dio onnipotente. Infatti Dio alle sue creature non dona soltanto
l'esistenza, ma anche la dignità di agire esse stesse, di essere causa e
principio le une delle altre, e di collaborare in tal modo al compimento del
suo disegno. (CCC 307) Dio dà agli uomini anche
il potere di partecipare liberamente alla sua Provvidenza, affidando loro la
responsabilità di “soggiogare” la terra e di dominarla [Gen 1,26-28]. In tal
modo Dio fa dono agli uomini di essere cause intelligenti e libere per
completare l'opera della creazione, perfezionandone l'armonia, per il loro bene
e per il bene del loro prossimo. Cooperatori spesso inconsapevoli della volontà
divina, gli uomini possono entrare deliberatamente nel piano divino con le loro
azioni, le loro preghiere, ma anche con le loro sofferenze [Col 1,24]. Allora
diventano in pienezza “collaboratori di Dio” (1Cor 3,9; 1Ts 3,2) e del suo
Regno [Col 4,11].