Gaudium et spes n. 21 e commento CCC
21. Atteggiamento della Chiesa di fronte all'ateismo.
Carità fraterna e unità dei fedeli rivelano la presenza di Dio
[n. 21e] Di una fede simile han dato e danno
testimonianza sublime moltissimi martiri. Questa fede deve manifestare la sua
fecondità, col penetrare l'intera vita dei credenti, compresa la loro vita profana,
e col muoverli alla giustizia e all'amore, specialmente verso i bisognosi. Ciò
che contribuisce di più, infine, a rivelare la presenza di Dio, è la carità
fraterna dei fedeli che unanimi nello spirito lavorano insieme per la fede del
Vangelo (26) e si presentano quale segno di unità.
Note: (26) Cf. Fil 1,27.
(CCC 2473) Il martirio
è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un
testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto
e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della
fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza.
“Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di
raggiungere Dio” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Romanos, 4, 1]. (CCC 2474) Con la più grande cura la
Chiesa ha raccolto i ricordi di coloro che, per testimoniare la fede, sono
giunti sino alla fine. Si tratta degli atti dei martiri. Costituiscono gli
archivi della verità scritti a lettere di sangue: “Nulla mi gioverebbe tutto il
mondo e tutti i regni di quaggiù; per me è meglio morire per [unirmi a] Gesù
Cristo, che essere re sino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per
noi; io voglio colui che per noi risuscitò. Il momento in cui sarò partorito è
imminente…” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula
ad Romanos, 6, 1]. “Ti benedico per avermi giudicato degno di questo giorno
e di quest'ora, degno di essere annoverato tra i tuoi martiri […]. Tu hai
mantenuto la tua promessa, o Dio della fedeltà e della verità. Per questa
grazia e per tutte le cose, ti lodo, ti benedico, ti rendo gloria per mezzo di
Gesù Cristo, sacerdote eterno e onnipotente, Figlio tuo diletto. Per lui, che
vive e regna con te e con lo Spirito, sia gloria a te, ora e nei secoli dei
secoli. Amen”. [Martyrium Polycarpi,
14, 2-3].