Gaudium et spes n. 21 e commento CCC



21. Atteggiamento della Chiesa di fronte all'ateismo.

La Chiesa rivendica un’effettiva libertà in favore dei credenti

[n. 21f] La Chiesa, poi, pur respingendo in maniera assoluta l'ateismo, tuttavia riconosce sinceramente che tutti gli uomini, credenti e non credenti, devono contribuire alla giusta costruzione di questo mondo, entro il quale si trovano a vivere insieme: ciò, sicuramente, non può avvenire senza un leale e prudente dialogo. Essa pertanto deplora la discriminazione tra credenti e non credenti che alcune autorità civili ingiustamente introducono, a danno dei diritti fondamentali della persona umana. Rivendica poi, in favore dei credenti, una effettiva libertà, perché sia loro consentito di edificare in questo mondo anche il tempio di Dio.  
(CCC 2104) “Tutti gli uomini sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ciò che riguarda Dio e la sua Chiesa, e, una volta conosciuta, ad abbracciarla e custodirla” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. E' un dovere che deriva dalla “stessa natura” degli uomini [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 2]. Non si contrappone ad un “sincero rispetto” per le diverse religioni, le quali “non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini” [Conc. Ecum. Vat. II, Nostra aetate, 2], né all'esigenza della carità, che spinge i cristiani “a trattare con amore, prudenza e pazienza gli uomini che sono nell'errore o nell'ignoranza circa la fede” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 14]. (CCC 2105) Il dovere di rendere a Dio un culto autentico riguarda l'uomo individualmente e socialmente. E' “la dottrina cattolica tradizionale sul dovere morale dei singoli e delle società verso la vera religione e l'unica Chiesa di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. Evangelizzando senza posa gli uomini, la Chiesa si adopera affinché essi possano “informare dello spirito cristiano la mentalità e i costumi, le leggi e le strutture della comunità” [Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 13] in cui vivono. Il dovere sociale dei cristiani è di rispettare e risvegliare in ogni uomo l'amore del vero e del bene. Richiede loro di far conoscere il culto dell'“unica vera religione che sussiste nella Chiesa cattolica ed apostolica” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. I cristiani sono chiamati ad essere la luce del mondo [Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 13]. La Chiesa in tal modo manifesta la regalità di Cristo su tutta la creazione e in particolare sulle società umane [Leone XIII, Lett. enc. Immortale Dei; Pio XI, Lett. enc. Quas primas]. 

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