Gaudium et spes n. 22 e commento CCC
22. Cristo, l'uomo nuovo.
Cristo svela pienamente all'uomo la sua altissima vocazione
[n. 22a] In realtà solamente nel mistero del Verbo
incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il primo uomo,
era figura di quello futuro (28) (Rm 5,14) e cioè di Cristo Signore. Cristo,
che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore
svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima
vocazione. Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte in lui
trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice.
Note: (28) Cf. Rm 5,14. Cf.
TERTULLIANO, De carnis resurr., 6:
"Tutto quello che il fango significava, si riferiva a Cristo, l’uomo
futuro": PL 2, 802 (848); CSEL 47, p. 33, l. 12-13.
(CCC 423) Noi crediamo e professiamo
che Gesù di Nazaret, nato ebreo da una figlia d'Israele, a Betlemme, al tempo
del re Erode il Grande e dell'imperatore Cesare Augusto, di mestiere
carpentiere, morto crocifisso a Gerusalemme, sotto il procuratore Ponzio
Pilato, mentre regnava l'imperatore Tiberio, è il Figlio eterno di Dio fatto
uomo, il quale è “venuto da Dio” (Gv 13,3), “disceso dal cielo” (Gv 3,13;
6,33), “venuto nella carne” (1Gv 4,2); infatti “il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di
unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità [...] Dalla sua pienezza noi
tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia” (Gv 1,14; 1,16). (CCC 422) “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il
suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare coloro che erano
sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli” (Gal 4,4-5). Ecco la
Buona Novella riguardante Gesù Cristo, Figlio di Dio (Mc 1,1): Dio ha visitato
il suo popolo [Lc 1,68], ha adempiuto le promesse fatte ad Abramo ed alla sua
discendenza [Lc 1,55]; ed è andato oltre ogni attesa: ha mandato il suo Figlio
prediletto (Mc 1,11).