Gaudium et spes n. 22 e commento CCC
22. Cristo, l'uomo nuovo.
Cristo uomo perfetto ci ha restituito la somiglianza con Dio
[n. 22b] Egli è «l'immagine dell'invisibile Iddio»
(Col1,15) (29) è l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la
somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato.
Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire
annientata (30) per ciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una
dignità sublime. Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo
ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con intelligenza d'uomo,
ha agito con volontà d'uomo (31) ha amato con cuore d'uomo. Nascendo da Maria
vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché il
peccato (32).
Note: (29) Cf. 2 Cor 4,4. (30) Cf.
CONCILIO DI COSTANTINOP. II, can. 7: "Né il Verbo Dio passato nella natura
della carne, né la carne si trasformata nella natura del Verbo": Dz 219
(428) [Collantes 4.026]. - Cf. anche CONC. DI COSTANTINOP. III: "Come la
santissima, immacolata, animata sua carne deificata non fu distrutta (
theótheisa ouk anèrethè), ma rimase nel suo proprio stato e modo
d’essere": Dz 291 (556) [Collantes 4.071]. Cf. CONC. DI CALCED.:
"Dev’essere riconosciuto inconfusamente, immutabilmente, senza divisione,
inseparabilmente in due nature": Dz 148 (302) [Collantes 4.012]. (31) Cf.
CONC. DI COSTANTINOP. III: "Così non stata distrutta la sua volontà
umana": Dz 291 (556) [Collantes 4.071]. (32) Cf. Eb 4,15.
(CCC 424) Mossi dalla grazia dello
Spirito Santo e attirati dal Padre, noi, riguardo a Gesù, crediamo e
confessiamo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). Sulla
roccia di questa fede, confessata da san Pietro, Cristo ha fondato la sua
Chiesa [Mt 16,18; San Leone Magno, Sermo ,
4, 3: PL 54, 151; Sermo 51, 1: PL 54,
309; Sermo 62, 2: PL 54, 350-351; Sermo 83, 3: PL 54, 432]. (CCC 479) Nel tempo stabilito da Dio, il Figlio unigenito del
Padre, la Parola eterna, cioè il Verbo e l'immagine sostanziale del Padre, si è
incarnato: senza perdere la natura divina, ha assunto la natura umana. (CCC
483) L'incarnazione è quindi il mistero
dell'ammirabile unione della natura divina e della natura umana nell'unica
Persona del Verbo.