Gaudium et spes n. 22 e commento CCC
22. Cristo, l'uomo nuovo.
Ognuno può dire: Cristo mi ha amato e ha sacrificato se stesso per me
[n. 22c] Agnello innocente, col suo sangue sparso
liberamente ci ha meritato la vita; in lui Dio ci ha riconciliati con se stesso
e tra noi (33) e ci ha strappati dalla schiavitù del diavolo e del peccato;
così che ognuno di noi può dire con l'Apostolo: il Figlio di Dio «mi ha amato e
ha sacrificato se stesso per me» (Gal 2,20). Soffrendo per noi non ci ha dato
semplicemente l'esempio perché seguiamo le sue orme (34) ma ci ha anche aperta
la strada: se la seguiamo, la vita e la morte vengono santificate e acquistano
nuovo significato.
Note: (33) Cf. 2 Cor 5,18-19; Col 1,20-22. (34) Cf. 1 Pt
2,21; Mt 16,24; Lc 14,27.
(CCC 608) Dopo aver
accettato di dargli il battesimo tra i peccatori, [Lc 3,21; Mt 3,14-15]
Giovanni Battista ha visto e mostrato in Gesù l'Agnello di Dio, che toglie il
peccato del mondo (Gv 1,29.36). Egli manifesta così che Gesù è insieme il Servo
sofferente che si lascia condurre in silenzio al macello [Is 53,7; Ger 11,19] e
porta il peccato delle moltitudini [Is 53,12] e l'Agnello pasquale simbolo
della redenzione di Israele al tempo della prima pasqua [Es 12,3-14; Gv 19,36;
1Cor 5,7]. Tutta la vita di Cristo esprime la sua missione: “servire e dare la
propria vita in riscatto per molti”(Mc 10,45). (CCC 536)
Il battesimo di Gesù è, da parte di lui, l'accettazione e l'inaugurazione della
sua missione di Servo sofferente. Egli si lascia annoverare tra i peccatori [Is
53,12]; è già “l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29); già
anticipa il “battesimo” della sua morte cruenta [Mc 10,38; Lc 12,50]. Già viene
ad adempiere “ogni giustizia” (Mt 3,15), cioè si sottomette totalmente alla
volontà del Padre suo: accetta per amore il battesimo di morte per la
remissione dei nostri peccati [Mt 26,39]. A tale accettazione risponde la voce
del Padre che nel Figlio suo si compiace [Lc 3,22; Is 42,1]. Lo Spirito, che
Gesù possiede in pienezza fin dal suo concepimento, si posa e rimane su di lui
[Gv 1,32-33; Is 11,2]. Egli ne sarà la sorgente per tutta l'umanità. Al suo
battesimo, “si aprirono i cieli” Mt 3,16) che il peccato di Adamo aveva chiuso;
e le acque sono santificate dalla discesa di Gesù e dello Spirito, preludio
della nuova creazione. (CCC 523) San Giovanni Battista è l'immediato
precursore del Signore, [At 13,24] mandato a preparargli la via [Mt 3,3]. “Profeta
dell'Altissimo” (Lc 1,76), di tutti i profeti è il più grande [Lc 7,26] e
l'ultimo [Mt 11,13]; egli inaugura il Vangelo [At 1,22; Lc 16,16]; saluta la
venuta di Cristo fin dal seno di sua madre [Lc 1,41] e trova la sua gioia
nell'essere “l'amico dello sposo” (Gv 3,29), che designa come “l'Agnello di Dio
[...] che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29). Precedendo Gesù “con lo
spirito e la forza di Elia” (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua
predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio
[Mc 6,17-29].