Gaudium et spes n. 22 e commento CCC


22. Cristo, l'uomo nuovo.

Capaci di adempiere la legge nuova dell'amore

[n. 22d] Il cristiano poi, reso conforme all'immagine del Figlio che è il primogenito tra molti fratelli riceve «le primizie dello Spirito» (Rm 8,23) (35) per cui diventa capace di adempiere la legge nuova dell'amore (36). In virtù di questo Spirito, che è il «pegno della eredità» (Ef 1,14), tutto l'uomo viene interiormente rinnovato, nell'attesa della «redenzione del corpo» (Rm 8,23):
Note: (35) Cf. Rm 8,29; Col 1,18. (36) Cf. Rm 8,1-11.
(CCC 2786) Padre “nostro” è riferito a Dio. L'aggettivo, per quel che ci riguarda, non esprime un possesso, ma una relazione con Dio totalmente nuova. (CCC 2790) Grammaticalmente, “nostro” qualifica una realtà comune a più persone. Non c'è che un solo Dio ed è riconosciuto Padre da coloro che, mediante la fede nel suo Figlio unigenito, da lui sono rinati mediante l'acqua e lo Spirito Santo [1Gv 5,1; Gv 3,5]. La Chiesa è questa nuova comunione di Dio e degli uomini: unita al Figlio unico diventato “il primogenito di molti fratelli” (Rm 8,29), essa è in comunione con un solo e medesimo Padre, in un solo e medesimo Spirito Santo [Ef 4,4-6]. Pregando il Padre “nostro”, ogni battezzato prega in questa comunione: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola” (At 4,32).

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