Gaudium et spes n. 24 e commento CCC


24. L'indole comunitaria dell'umana vocazione nel piano di Dio.  

Uomini: unica famiglia, chiamati al medesimo fine che è Dio

[n. 24a] Iddio, che ha cura paterna di tutti, ha voluto che tutti gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro come fratelli. Tutti, infatti, creati ad immagine di Dio «che da un solo uomo ha prodotto l'intero genere umano affinché popolasse tutta la terra» (At17,26), sono chiamati al medesimo fine, che è Dio stesso.
(CCC 1877) La vocazione dell'umanità è di rendere manifesta l'immagine di Dio e di essere trasformata ad immagine del Figlio unigenito del Padre. Tale vocazione riveste una forma personale, poiché ciascuno è chiamato ad entrare nella beatitudine divina; ma riguarda anche la comunità umana nel suo insieme. (CCC 1878) Tutti gli uomini sono chiamati al medesimo fine, Dio stesso. Esiste una certa somiglianza tra l'unità delle Persone divine e la fraternità che gli uomini devono instaurare tra loro, nella verità e nella carità [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 24]. L'amore del prossimo è inseparabile dall'amore per Dio. (CCC 1879) La persona umana ha bisogno della vita sociale. Questa non è per l'uomo qualcosa di aggiunto, ma un'esigenza della sua natura. Attraverso il rapporto con gli altri, la reciprocità dei servizi e il dialogo con i fratelli, l'uomo sviluppa le proprie virtualità, e così risponde alla propria vocazione [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 25].  

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