Gaudium et spes n. 25 e commento CCC



25. Interdipendenza della persona e della umana società.

Contesto sociale: può sviare dal bene e spingere al male

[n. 25d] Ma se le persone umane ricevono molto da tale vita sociale per assolvere alla propria vocazione, anche religiosa, non si può tuttavia negare che gli uomini dal contesto sociale nel quale vivono e sono immersi fin dalla infanzia, spesso sono sviati dal bene e spinti al male.
(CCC 1936) L'uomo, venendo al mondo, non dispone di tutto ciò che è necessario allo sviluppo della propria vita, corporale e spirituale. Ha bisogno degli altri. Si notano differenze legate all'età, alle capacità fisiche, alle attitudini intellettuali o morali, agli scambi di cui ciascuno ha potuto beneficiare, alla distribuzione delle ricchezze [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 29]. I “talenti” non sono distribuiti in misura eguale [Mt 25,14-30; Lc 19,11-27]. (CCC 1938) Esistono anche disuguaglianze inique che colpiscono milioni di uomini e di donne. Esse sono in aperto contrasto con il Vangelo: “L'eguale dignità delle persone richiede che si giunga ad una condizione più umana e giusta della vita. Infatti le troppe disuguaglianze economiche e sociali, tra membri e tra popoli dell'unica famiglia umana, suscitano scandalo e sono contrarie alla giustizia sociale, all'equità, alla dignità della persona umana, nonché alla pace sociale ed internazionale” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 29].

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