Gaudium et spes n. 26 e commento CCC
26. Promuovere il bene comune.
Fermento evangelico: irrefrenabile esigenza di dignità.
[n. 26e] Lo Spirito di Dio, che con mirabile provvidenza
dirige il corso dei tempi e rinnova la faccia della terra, è presente a questa
evoluzione. Il fermento evangelico suscitò e suscita nel cuore dell'uomo questa
irrefrenabile esigenza di dignità.
(CCC 686) Lo Spirito Santo
è all'opera con il Padre e il Figlio dall'inizio al compimento del disegno
della nostra salvezza. Tuttavia è solo negli “ultimi tempi”, inaugurati con l'incarnazione
redentrice del Figlio, che egli viene rivelato e donato, riconosciuto e accolto
come Persona. Allora questo disegno divino, compiuto in Cristo, “Primogenito” e
Capo della nuova creazione, potrà realizzarsi nell'umanità con l'effusione
dello Spirito: la Chiesa, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la
risurrezione della carne, la vita eterna. (CCC 685)
Credere nello Spirito Santo significa dunque professare che lo Spirito Santo è
una delle Persone della Santa Trinità, consustanziale al Padre e al Figlio,
“con il Padre e il Figlio adorato e glorificato” (Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150). Per questo motivo si è
trattato del mistero divino dello Spirito Santo nella “teologia” trinitaria.
Qui, dunque, si considererà lo Spirito Santo solo nell' “economia” divina. (CCC 703) La Parola di Dio e il suo Soffio sono
all'origine dell'essere e della vita di ogni creatura [Sal 33,6; 104,30; Gen
1,2; 2,7; Qo 3,20-21; Ez 37,10 ]: “È proprio dello Spirito Santo governare,
santificare e animare la creazione, perché egli è Dio consustanziale al Padre e
al Figlio […]. Egli ha potere sulla vita, perché, essendo Dio, custodisce la
creazione nel Padre per mezzo del Figlio” (Ufficio
delle Ore bizantino. Mattutino della
Domenica del modo secondo, Antifone 1 e 2: Parakletikès (Roma 1885) p. 107).