Gaudium et spes n. 27 e commento CCC
27. Rispetto della persona umana.
Azioni vergognose che guastano la civiltà e disonorano: aborto (3)
[n. 27c3] [Sono certamente vergognose, guastano la
civiltà umana, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli
che le subiscono e ledono grandemente l'onore del Creatore] l'aborto,
(CCC 2274) L'embrione, poiché fin
dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso
nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro
essere umano. La diagnosi prenatale è
moralmente lecita, se “rispetta la vita e l'integrità dell'embrione e del feto
umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale
[…]. Ma essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla
l'eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto: una
diagnosi […] non deve equivalere a una sentenza di morte” [Congregazione per la
Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae,
1, 2]. (CCC 2275) “Si devono ritenere leciti
gli interventi sull'embrione umano a patto che rispettino la vita e l'integrità
dell'embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano
finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di
salute o alla sua sopravvivenza individuale” [Congregazione per la Dottrina
della Fede, Istr. Donum vitae, 1, 3].
“E' immorale produrre embrioni umani destinati a essere sfruttati come
"materiale biologico" disponibile” [Donum vitae, 1, 5]. “Alcuni tentativi d' intervento sul patrimonio
cromosomico o genetico non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di
esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite. Queste
manipolazioni sono contrarie alla dignità personale dell'essere umano, alla sua
integrità e alla sua identità” [Donum
vitae, 1, 6] unica, irrepetibile.