Gaudium et spes n. 27 e commento CCC
27. Rispetto della persona umana
Azioni vergognose che guastano la civiltà e disonorano: schiavitù
[n. 27c9] [Sono certamente vergognose, guastano la
civiltà umana, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli
che le subiscono e ledono grandemente l'onore del Creatore] la schiavitù,
(CCC 2261) La Scrittura precisa la
proibizione del quinto comandamento: “Non far morire l'innocente e il giusto”
(Es 23,7). L'uccisione volontaria di un innocente è gravemente contraria alla
dignità dell'essere umano, alla “regola d'oro” e alla santità del Creatore. La
legge che vieta questo omicidio ha una validità universale: obbliga tutti e
ciascuno, sempre e dappertutto. (CCC 2414) Il settimo comandamento proibisce
gli atti o le iniziative che, per qualsiasi ragione, egoistica o ideologica,
mercantile o totalitaria, portano all'
asservimento di esseri umani, a misconoscere la loro dignità personale, ad
acquistarli, a venderli e a scambiarli come fossero merci. Ridurre le persone,
con la violenza, ad un valore d'uso oppure ad una fonte di guadagno, è un
peccato contro la loro dignità e i loro diritti fondamentali. San Paolo
ordinava ad un padrone cristiano di trattare il suo schiavo cristiano “non più
come schiavo, ma […] come un fratello carissimo [...], come uomo, nel Signore”
(Fm 16).