Gaudium et spes n. 29 e commento CCC
29. Fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini e giustizia sociale.
Istituzioni private e pubbliche servano a la dignità e il fine dell'uomo
[n. 29f] Le umane istituzioni, sia private che pubbliche,
si sforzino di mettersi al servizio della dignità e del fine dell'uomo. Nello
stesso tempo combattano strenuamente contro ogni forma di servitù sociale e
politica, e garantiscano i fondamentali diritti degli uomini sotto qualsiasi
regime politico.
(CCC 909) “Inoltre i laici,
anche mettendo in comune la loro forza, risanino le istituzioni e le condizioni
di vita del mondo, se ve ne sono che spingano i costumi al peccato, così che
tutte siano rese conformi alle norme della giustizia e, anziché ostacolare,
favoriscano l'esercizio delle virtù. Così agendo impregneranno di valore morale
la cultura e i lavori dell'uomo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 36]. (CCC 1916)
La partecipazione di tutti all'attuazione del bene comune implica, come ogni
dovere etico, una conversione
incessantemente rinnovata delle parti sociali. La frode e altri sotterfugi
mediante i quali alcuni si sottraggono alle imposizioni della legge e alle
prescrizioni del dovere sociale, vanno condannati con fermezza, perché
incompatibili con le esigenze della giustizia. Ci si deve occupare del
progresso delle istituzioni che servono a migliorare le condizioni di vita
degli uomini [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 30]. (CCC 2286) Lo scandalo può essere
provocato dalla legge o dalle istituzioni, dalla moda o dall'opinione pubblica.
Così, si rendono colpevoli di scandalo coloro che promuovono leggi o strutture
sociali che portano alla degradazione dei costumi e alla corruzione della vita
religiosa, o a “condizioni sociali che, volutamente o no, rendono ardua o
praticamente impossibile una condotta di vita cristiana, conformata ai precetti
del Sommo Legislatore” [Pio XII, Messaggio
radiofonico (1° giugno 1941)]. La stessa cosa vale per i capi di imprese i
quali danno regolamenti che inducono alla frode, per i maestri che “esasperano”
i loro allievi o per coloro che, manipolando l'opinione pubblica, la sviano dai
valori morali.