Gaudium et spes n. 32 e commento CCC
32. Il Verbo incarnato e la solidarietà umana.
Il genere umano divenne la famiglia di Dio
[n. 32f] Comandò inoltre agli apostoli di annunciare il
messaggio evangelico a tutte le genti, perché il genere umano diventasse la
famiglia di Dio, nella quale la pienezza della legge fosse l'amore.
(CCC 759) “L'eterno Padre,
con liberissimo e arcano disegno di sapienza e di bontà, ha creato l'universo,
ha decretato di elevare gli uomini alla partecipazione della sua vita divina”,
alla quale chiama tutti gli uomini nel suo Figlio: “I credenti in Cristo li ha
voluti convocare nella santa Chiesa”. Questa “famiglia di Dio” si costituisce e
si realizza gradualmente lungo le tappe della storia umana, secondo le
disposizioni del Padre: la Chiesa, infatti, “prefigurata sino dal principio del
mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e nell'Antica
Alleanza, e istituita "negli ultimi tempi", è stata manifestata
dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine dei secoli”
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
2]. (CCC 849) Il
mandato missionario. “Inviata da Dio alle genti per essere "sacramento
universale di salvezza", la Chiesa, per le esigenze più profonde della sua
cattolicità e obbedendo all'ordine del suo Fondatore, si sforza d'annunciare il
Vangelo a tutti gli uomini” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 1]: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando
loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,19-20). (CCC 850) L'origine e lo scopo della missione. Il mandato missionario del
Signore ha la sua ultima sorgente nell'amore eterno della Santissima Trinità:
“La Chiesa pellegrinante per sua natura è missionaria, in quanto essa trae
origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo
il disegno di Dio Padre” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 2]. E il fine ultimo della missione altro non è che di
rendere partecipi gli uomini della comunione che esiste tra il Padre e il
Figlio nel loro Spirito d'amore [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 23].