Gaudium et spes n. 35 e commento CCC
35. Norme dell'attività umana.
Norma dell'attività: il disegno di Dio per il vero bene dell'umanità
[n. 35c] Pertanto questa è la norma dell'attività umana:
che secondo il disegno di Dio e la sua volontà essa corrisponda al vero bene
dell'umanità, e che permetta all'uomo, considerato come individuo o come membro
della società, di coltivare e di attuare la sua integrale vocazione.
(CCC 2403) Il diritto alla proprietà privata, acquisita o ricevuta in giusto
modo, non elimina l'originaria donazione della terra all'insieme dell'umanità.
La destinazione universale dei beni
rimane primaria, anche se la promozione del bene comune esige il rispetto della
proprietà privata, del diritto ad essa e del suo esercizio. (CCC 2404) “L'uomo,
usando dei beni creati, deve considerare le cose esteriori che legittimamente
possiede, non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano
giovare non unicamente a lui, ma anche agli altri” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 69]. La proprietà di un
bene fa di colui che lo possiede un amministratore della provvidenza; deve
perciò farlo fruttificare e spartirne i frutti con gli altri, e, in primo
luogo, con i propri congiunti.