Gaudium et spes n. 36 e commento CCC



36. La legittima autonomia delle realtà terrene.

L'oblio di Dio rende opaca la creatura, che senza il Creatore svanisce

[n. 36d] Se invece con l'espressione «autonomia delle realtà temporali» si intende dire che le cose create non dipendono da Dio e che l'uomo può adoperarle senza riferirle al Creatore, allora a nessuno che creda in Dio sfugge quanto false siano tali opinioni. La creatura, infatti, senza il Creatore svanisce. Del resto tutti coloro che credono, a qualunque religione appartengano, hanno sempre inteso la voce e la manifestazione di Dio nel linguaggio delle creature. Anzi, l'oblio di Dio rende opaca la creatura stessa.
 (CCC 1704) La persona umana partecipa alla luce e alla forza dello Spirito divino. Grazie alla ragione è capace di comprendere l'ordine delle cose stabilito dal Creatore. Grazie alla sua volontà è capace di orientarsi da sé al suo vero bene. Trova la propria perfezione nel “cercare” e nell'“amare il vero e il bene” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 15]. (CCC 2294) E' illusorio rivendicare la neutralità morale della ricerca scientifica e delle sue applicazioni. D'altra parte, i criteri orientativi non possono essere dedotti né dalla semplice efficacia tecnica, né dall'utilità che può derivarne per gli uni a scapito degli altri, né, peggio ancora, dalle ideologie dominanti. La scienza e la tecnica richiedono, per il loro stesso significato intrinseco, l'incondizionato rispetto dei criteri fondamentali della moralità; devono essere al servizio della persona umana, dei suoi inalienabili diritti, del suo bene vero e integrale, in conformità al progetto e alla volontà di Dio. (CCC 1703) Dotata di un'anima spirituale ed immortale [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 14], la persona umana è in terra “la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa” [Ib., 24]. Fin dal suo concepimento è destinata alla beatitudine eterna. 

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