Gaudium et spes n. 37 e commento CCC
37. L'attività umana corrotta dal peccato.
Il progresso gran bene dell'uomo porta con sé la tentazione
[n. 37a] La sacra Scrittura, però, con cui si accorda
l'esperienza dei secoli, insegna agli uomini che il progresso umano, che pure è
un grande bene dell'uomo, porta con sé una seria tentazione. Infatti, sconvolto
l'ordine dei valori e mescolando il male col bene, gli individui e i gruppi
guardano solamente agli interessi propri e non a quelli degli altri; cosi il
mondo cessa di essere il campo di una genuina fraternità, mentre invece
l'aumento della potenza umana minaccia di distruggere ormai lo stesso genere
umano.
(CCC 1048) “Ignoriamo il tempo in cui saranno portate a
compimento la terra e l'umanità, e non sappiamo il modo in cui sarà
trasformato l'universo. Passa certamente l'aspetto di questo mondo, deformato
dal peccato. Sappiamo, però, dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova
abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità
sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore
degli uomini” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 39]. (CCC 1049) “Tuttavia l'attesa
di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la
sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo
dell'umanità nuova che già riesce a offrire una certa prefigurazione che
adombra il mondo nuovo. Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il
progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, nella misura in
cui può contribuire a meglio ordinare l'umana società, tale progresso è di
grande importanza” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 39].