Gaudium et spes n. 38 e commento CCC
38. L'attività umana elevata a perfezione nel mistero pasquale.
Lo Spirito chiama a consacrarsi al servizio terreno degli uomini
[n. 38f] Ma i doni dello Spirito sono vari: alcuni li
chiama a dare testimonianza manifesta al desiderio della dimora celeste,
contribuendo così a mantenerlo vivo nell'umanità; altri li chiama a consacrarsi
al servizio terreno degli uomini, così da preparare attraverso tale loro
ministero quasi la materia per il regno dei cieli.
(CCC 655) Infine, la risurrezione di Cristo - e lo
stesso Cristo risorto - è principio e sorgente della nostra risurrezione futura: “Cristo è risuscitato dai morti,
primizia di coloro che sono morti […]; e come tutti muoiono in Adamo, così
tutti riceveranno la vita in Cristo” (1Cor 15,20-22). Nell'attesa di questo
compimento, Cristo risuscitato vive nel cuore dei suoi fedeli. In lui i
cristiani gustano “le meraviglie del mondo futuro” (Eb 6,5) e la loro vita è
trasportata da Cristo nel seno della vita divina [Col 3,1-3]: “Egli è morto per
tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che
è morto e risuscitato per loro” (2Cor 5,15). (CCC 658)
Cristo, “il primogenito di coloro che risuscitano dai morti” (Col 1,18), è il
principio della nostra risurrezione, fin d'ora per la giustificazione della
nostra anima [Rm 6,4], più tardi per la vivificazione del nostro corpo [Rm
8,11].