Gaudium et spes n. 43 e commento CCC
43. Aiuto che la Chiesa intende dare all'attività umana per mezzo dei cristiani.
Ai laici spettano propriamente gli impegni e le attività temporali
[n. 43c] Ai laici spettano propriamente, anche se non
esclusivamente, gli impegni e le attività temporali. Quando essi, dunque,
agiscono quali cittadini del mondo, sia individualmente sia associati, non solo
rispetteranno le leggi proprie di ciascuna disciplina, ma si sforzeranno di
acquistare una vera perizia in quei campi. Daranno volentieri la loro
cooperazione a quanti mirano a identiche finalità. Nel rispetto delle esigenze
della fede e ripieni della sua forza, escogitino senza tregua nuove iniziative,
ove occorra, e ne assicurino la realizzazione.
(CCC 897) “Col nome di
laici si intendono qui tutti i fedeli a esclusione dei membri dell'ordine sacro
e dello stato religioso riconosciuto dalla Chiesa, i fedeli cioè, che, dopo
essere stati incorporati a Cristo col Battesimo e costituiti popolo di Dio, e
nella loro misura resi partecipi della funzione sacerdotale, profetica e regale
di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione
propria di tutto il popolo cristiano” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 31]. (CCC 898) “Per loro vocazione è proprio dei laici
cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio.
[…] A loro quindi particolarmente spetta di illuminare e ordinare tutte le
realtà temporali, alle quali essi sono strettamente legati, in modo che sempre
siano fatte secondo Cristo, e crescano e siano di lode al Creatore e al
Redentore” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 31].