Gaudium et spes n. 43 e commento CCC
43. Aiuto che la Chiesa intende dare all'attività umana per mezzo dei cristiani.
Mantenere sempre la mutua carità e curare in primo luogo il bene comune
[n. 43e] Per lo più sarà la stessa visione cristiana
della realtà che li orienterà, in certe circostanze, a una determinata
soluzione. Tuttavia, altri fedeli altrettanto sinceramente potranno esprimere
un giudizio diverso sulla medesima questione, come succede abbastanza spesso e
legittimamente. Ché se le soluzioni proposte da un lato o dall'altro, anche
oltre le intenzioni delle parti, vengono facilmente da molti collegate con il
messaggio evangelico, in tali casi ricordino essi che nessuno ha il diritto di
rivendicare esclusivamente in favore della propria opinione l'autorità della
Chiesa. Invece cerchino sempre di illuminarsi vicendevolmente attraverso un
dialogo sincero, mantenendo sempre la mutua carità e avendo cura in primo luogo
del bene comune.
(CCC 900) I laici, come
tutti i fedeli, in virtù del Battesimo e della Confermazione, ricevono da Dio
l'incarico dell'apostolato; pertanto hanno l'obbligo e godono del diritto,
individualmente o riuniti in associazioni, di impegnarsi affinché il messaggio
divino della salvezza sia conosciuto e accolto da tutti gli uomini e su tutta
la terra; tale obbligo è ancora più pressante nei casi in cui solo per mezzo
loro gli uomini possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo. Nelle comunità
ecclesiali, la loro azione è così necessaria che, senza di essa, l'apostolato
dei Pastori, la maggior parte delle volte, non può raggiungere il suo pieno effetto
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
33].