Gaudium et spes n. 43 e commento CCC
43. Aiuto che la Chiesa intende dare all'attività umana per mezzo dei cristiani.
Ricordare l'umana debolezza di coloro cui è affidato il Vangelo
[n. 43i] Benché la Chiesa, per la virtù dello Spirito
Santo, sia rimasta la sposa fedele del suo Signore e non abbia mai cessato di
essere segno di salvezza nel mondo, essa tuttavia non ignora affatto che tra i
suoi membri sia chierici che laici (100), nel corso della sua lunga storia, non
sono mancati di quelli che non furono fedeli allo Spirito di Dio. E anche ai
nostri giorni sa bene la Chiesa quanto distanti siano tra loro il messaggio
ch'essa reca e l'umana debolezza di coloro cui è affidato il Vangelo.
Note: (100) Cf. S. AMBROGIO, De virginitate, cap. VIII, n. 48: PL 16,
278.
(CCC 846) [Fuori della Chiesa non
c’è salvezza] Come bisogna intendere questa affermazione spesso ripetuta dai
Padri della Chiesa? Formulata in modo positivo, significa che ogni salvezza
viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa che è il suo corpo: Il santo
Concilio “insegna, appoggiandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione, che
questa Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo,
presente per noi nel suo corpo, che è la Chiesa, è il Mediatore e la Via della
salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del
Battesimo, ha insieme confermata la necessità della Chiesa, nella quale gli
uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta. Perciò non potrebbero
salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata
da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia
voluto entrare in essa o in essa perseverare” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 14]. (CCC 847) Questa
affermazione non si riferisce a coloro che, senza loro colpa, ignorano Cristo e
la Chiesa: “Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la
sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l'influsso della
grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta
attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna”
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
16].