Gaudium et spes n. 46 e commento CCC



46. Problemi contemporanei alla luce del Vangelo

Principi e luce di Cristo guidano alla soluzione dei problemi

[n. 46c] Sopra ciascuna di esse risplendano i principi e la luce che provengono da Cristo; così i cristiani avranno una guida e tutti gli uomini potranno essere illuminati nella ricerca delle soluzioni di problemi tanto numerosi e complessi.   
(CCC 2054) Gesù ha ripreso i dieci comandamenti, ma ha manifestato la forza dello Spirito all'opera nella loro lettera. Egli ha predicato la “giustizia” che supera “quella degli scribi e dei farisei” (Mt 5,20) come pure quella dei pagani (Mt 5,46-47). Ha messo in luce tutte le esigenze dei comandamenti. “Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere […]. Ma io vi dico: chiunque si adira contro il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio” (Mt 5,21-22). (CCC 2055) Quando gli si pone la domanda: “Qual è il più grande comandamento della Legge?” (Mt 22,36), Gesù risponde: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti” (Mt 22,37-40; cf. Dt 6,5; Lv 19,18). Il Decalogo deve essere interpretato alla luce di questo duplice ed unico comandamento della carità, pienezza della Legge: “Il precetto: non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della Legge è l'amore” (Rm 13,9-10). 

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