Gaudium et spes n. 47 e commento CCC
47. Matrimonio e famiglia nel mondo d'oggi
Valore e solidità dell'istituto matrimoniale e familiare
[n. 47b] Però la dignità di questa istituzione non brilla
dappertutto con identica chiarezza poiché è oscurata dalla poligamia, dalla
piaga del divorzio, dal cosiddetto libero amore e da altre deformazioni. Per di
più l'amore coniugale è molto spesso profanato dall'egoismo, dall'edonismo e da
pratiche illecite contro la fecondità. Inoltre le odierne condizioni
economiche, socio-psicologiche e civili portano turbamenti non lievi nella vita
familiare. E per ultimo in determinate parti del mondo si avvertono non senza
preoccupazioni i problemi posti dall'incremento demografico. Da tutto ciò
sorgono difficoltà che angustiano la coscienza. Tuttavia il valore e la
solidità dell'istituto matrimoniale e familiare prendono risalto dal fatto che
le profonde mutazioni dell'odierna società, nonostante le difficoltà che ne
scaturiscono, molto spesso rendono manifesta in maniere diverse la vera natura
di questa istituzione.
(CCC 1606) Ogni uomo fa l'esperienza del male, attorno a sé
e in se stesso. Questa esperienza si fa sentire anche nelle relazioni fra
l'uomo e la donna. Da sempre la loro unione è stata minacciata dalla discordia,
dallo spirito di dominio, dall'infedeltà, dalla gelosia e da conflitti che
possono arrivare fino all'odio e alla rottura. Questo disordine può
manifestarsi in modo più o meno acuto, e può essere più o meno superato, secondo
le culture, le epoche, gli individui, ma sembra proprio avere un carattere
universale. (CCC 1607) Secondo la fede, questo disordine che noi constatiamo
con dolore, non deriva dalla natura
dell'uomo e della donna, né dalla natura delle loro relazioni, ma dal peccato. Rottura con Dio, il primo
peccato ha come prima conseguenza la rottura della comunione originale
dell'uomo e della donna. Le loro relazioni sono distorte da accuse reciproche
[Gen 3,12]; la loro mutua attrattiva, dono proprio del Creatore [Gen 2,22], si
cambia in rapporti di dominio e di bramosia [Gen 3,16]; la splendida vocazione
dell'uomo e della donna ad essere fecondi, a moltiplicarsi e a soggiogare la
terra [Gen 1,28] è gravata dai dolori del parto e dalle fatiche del lavoro [Gen
3,16-19]. (CCC 1608) Tuttavia, anche se gravemente sconvolto, l'ordine della
creazione permane. Per guarire le ferite del peccato, l'uomo e la donna hanno
bisogno dell'aiuto della grazia che Dio, nella sua infinita misericordia, non
ha loro mai rifiutato [Gen 3,21]. Senza questo aiuto l'uomo e la donna non
possono giungere a realizzare l'unione delle loro vite, in vista della quale
Dio li ha creati “da principio”.