Gaudium et spes n. 48 e commento CCC



48. Santità del matrimonio e della famiglia

Sposi: dignità e responsabilità di padre e madre

[n. 48g] Quanto agli sposi, insigniti della dignità e responsabilità di padre e madre, adempiranno diligentemente il dovere dell'educazione, soprattutto religiosa, che spetta loro prima che a chiunque altro.
(CCC 1657) E' qui che si esercita in maniera privilegiata il sacerdozio battesimale del padre di famiglia, della madre, dei figli, di tutti i membri della famiglia, “con la partecipazione ai sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e l'operosa carità” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 10]. Il focolare è così la prima scuola di vita cristiana e “una scuola di umanità più ricca” [Id., Gaudium et spes, 52]. E' qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l'amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto divino attraverso la preghiera e l'offerta della propria vita. (CCC 2221) La fecondità dell'amore coniugale non si riduce alla sola procreazione dei figli, ma deve estendersi alla loro educazione morale e alla loro formazione spirituale. La funzione educativa dei genitori “è tanto importante che, se manca, può a stento essere supplita” [Conc. Ecum. Vat. II, Gravissimum educationis, 3]. Il diritto e il dovere dell'educazione sono, per i genitori, primari e inalienabili [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 36]. (CCC 2222) I genitori devono considerare i loro figli come figli di Dio e rispettarli come persone umane. Educano i loro figli ad osservare la Legge di Dio mostrandosi essi stessi obbedienti alla volontà del Padre dei cieli. (CCC 2223) I genitori sono i primi responsabili dell'educazione dei loro figli. Testimoniano tale responsabilità innanzitutto con la creazione di una famiglia, in cui la tenerezza, il perdono, il rispetto, la fedeltà e il servizio disinteressato rappresentano la norma. Il focolare domestico è un luogo particolarmente adatto per educare alle virtù. Questa educazione richiede che si impari l'abnegazione, un retto modo di giudicare, la padronanza di sé, condizioni di ogni vera libertà. I genitori insegneranno ai figli a subordinare “le dimensioni materiali e istintive a quelle interiori e spirituali” [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 36]. I genitori hanno anche la grave responsabilità di dare ai loro figli buoni esempi. Riconoscendo con franchezza davanti ai figli le proprie mancanze, saranno meglio in grado di guidarli e di correggerli: “Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta [...]. Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio” (Sir 30,1-2). “E voi, padri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplina del Signore” (Ef 6,4).   

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