Gaudium et spes n. 48 e commento CCC



48. Santità del matrimonio e della famiglia

Matrimonio e amore coniugale sono ordinati alla procreazione ed educazione della prole

[n. 48b]  Per la sua stessa natura l'istituto del matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati alla procreazione e alla educazione della prole e in queste trovano il loro coronamento. E così l'uomo e la donna, che per l'alleanza coniugale « non sono più due, ma una sola carne » (Mt 19,6), prestandosi un mutuo aiuto e servizio con l'intima unione delle persone e delle attività, esperimentano il senso della propria unità e sempre più pienamente la conseguono.
(CCC 1652) “Per sua indole naturale, l'istituto stesso del matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati alla procreazione e alla educazione della prole e in queste trovano il loro coronamento”: [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48] “I figli sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori. Lo stesso Dio che disse: “Non è bene che l'uomo sia solo” (Gen 2,18 ) e che “creò all'inizio l'uomo maschio e femmina” (Mt 19,4), volendo comunicare all'uomo una certa speciale partecipazione nella sua opera creatrice, benedisse l'uomo e la donna, dicendo loro: “Crescete e moltiplicatevi” (Gen 1,28). Di conseguenza la vera pratica dell'amore coniugale e tutta la struttura della vita familiare che ne nasce, senza posporre gli altri fini del matrimonio, a questo tendono che i coniugi, con fortezza d'animo, siano disposti a cooperare con l'amore del Creatore e del Salvatore, che attraverso di loro continuamente dilata e arricchisce la sua famiglia” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50]. (CCC 1653) La fecondità dell'amore coniugale si estende ai frutti della vita morale, spirituale e soprannaturale che i genitori trasmettono ai loro figli attraverso l'educazione. I genitori sono i primi e principali educatori dei loro figli [Conc. Ecum. Vat. II, Gravissimum educationis, 3]. In questo senso il compito fondamentale del matrimonio e della famiglia è di essere al servizio della vita [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 28].   

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