Gaudium et spes n. 48 e commento CCC
48. Santità del matrimonio e della famiglia
Mutua donazione, piena fedeltà e indissolubile unità
[n. 48c] Questa intima unione, in quanto mutua donazione
di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei
coniugi e ne reclamano l'indissolubile unità (107).
Note: (107) Cf. S. AGOSTINO, De bono coniugali: PL 40, 375-376 e 394;
S. TOMMASO, Summa Theol., Suppl. Quaest.
49, art. 3 ad 1; Decretum pro Armenis:
Dz 702 (1327) [Collantes 9.343]; PIO
XI, Encicl. Casti Connubii: AAS 22
(1930), pp. 543-555; Dz 2227-28 (3703-14) [in parte anche Collantes 9.381-86].
(CCC 1643) “L'amore coniugale comporta una totalità in cui
entrano tutte le componenti della persona - richiamo del corpo e dell'istinto,
forza del sentimento e dell'affettività, aspirazione dello spirito e della volontà
-; esso mira a una unità profondamente personale, quella che, al di là
dell'unione in una sola carne, conduce a non fare che un cuore solo e un'anima
sola; esso esige l'indissolubilità e
la fedeltà della donazione reciproca
definitiva e si apre sulla fecondità.
In una parola, si tratta di caratteristiche normali di ogni amore coniugale, ma
con un significato nuovo che non solo le purifica e le consolida, ma anche le
eleva al punto da farne l'espressione di valori propriamente cristiani”
[Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris
consortio, 13]. (CCC 1644) L'amore degli sposi esige, per sua stessa
natura, l'unità e l'indissolubilità della loro comunità di persone che ingloba
tutta la loro vita: “Così che non sono più due, ma una carne sola” (Mt 19,6; cf.
Gen 2,24). Essi “sono chiamati a crescere continuamente nella loro comunione
attraverso la fedeltà quotidiana alla promessa matrimoniale del reciproco dono
totale” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris
consortio, 19]. Questa comunione umana è confermata, purificata e condotta
a perfezione mediante la comunione in Cristo Gesù, donata dal sacramento del
Matrimonio. Essa si approfondisce mediante la vita della comune fede e
l'Eucaristia ricevuta insieme. (CCC 1645) “L'unità del matrimonio confermata
dal Signore appare in maniera lampante anche dalla uguale dignità personale sia
dell'uomo che della donna, che deve essere riconosciuta nel mutuo e pieno
amore” [Gaudium et spes, 49]. La poligamia è contraria a questa pari
dignità e all'amore coniugale che è unico ed esclusivo [Giovanni Paolo II,
Esort. ap. Familiaris consortio, 19].