Gaudium et spes n. 49 e commento CCC
49. L'amore coniugale
Unione matrimoniale con un affetto senza incrinature
[n. 49a] I fidanzati sono ripetutamente invitati dalla
parola di Dio a nutrire e potenziare il loro fidanzamento con un amore casto, e
gli sposi la loro unione matrimoniale con un affetto senza incrinature (115).
Note: (115) Cf. Ef 5,32.
(CCC 1632) Perché il “Sì” degli sposi sia un atto libero e
responsabile, e l'alleanza matrimoniale abbia delle basi umane e cristiane
solide e durature, la preparazione al
Matrimonio è di fondamentale importanza. L'esempio e l'insegnamento dati
dai genitori e dalle famiglie restano il cammino privilegiato di questa
preparazione. Il ruolo dei Pastori e della comunità cristiana come “famiglia di
Dio” è indispensabile per la trasmissione dei valori umani e cristiani del matrimonio
e della famiglia [CIC canone 1063], tanto più che nel nostro tempo molti
giovani conoscono l'esperienza di focolari distrutti che non assicurano più
sufficientemente questa iniziazione: “I giovani devono essere adeguatamente e
tempestivamente istruiti, soprattutto in seno alla propria famiglia, sulla
dignità dell'amore coniugale, sulla sua funzione e le sue espressioni; così
che, formati nella stima della castità, possano ad età conveniente passare da
un onesto fidanzamento alle nozze” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 49] (CCC 2350) I fidanzati sono chiamati a vivere la
castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco
rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l'un l'altro
da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza
proprie dell'amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella
castità.