Gaudium et spes n. 49 e commento CCC
49. L'amore coniugale
Formati nella stima della castità
[n. 49l] così che, formati nella stima della castità,
possano ad età conveniente passare da un onesto fidanzamento alle nozze.
(CCC 2337) La castità esprime la raggiunta integrazione
della sessualità nella persona e conseguentemente l'unità interiore dell'uomo
nel suo essere corporeo e spirituale. La sessualità, nella quale si manifesta
l'appartenenza dell'uomo al mondo materiale e biologico, diventa personale e
veramente umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona, nel
dono reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell'uomo e della donna. La
virtù della castità, quindi, comporta l'integrità della persona e l'integralità
del dono. (CCC 2338) La persona casta conserva l'integrità delle forze di vita
e di amore che sono in lei. Tale integrità assicura l'unità della persona e si
oppone a ogni comportamento che la ferirebbe. Non tollera né doppiezza di vita,
né doppiezza di linguaggio [Mt 5,37]. (CCC 2344) La castità rappresenta un
impegno eminentemente personale; implica anche uno sforzo culturale, poiché “il perfezionamento della persona umana e
lo sviluppo della stessa società [sono] tra loro interdipendenti” [Conc. Ecum.
Vat. II, Gaudium et spes, 25]. La
castità suppone il rispetto dei diritti della persona, in particolare quello di
ricevere un'informazione ed un'educazione che rispettino le dimensioni morali e
spirituali della vita umana. (CCC 2345) La castità è una virtù morale. Essa è
anche un dono di Dio, una grazia, un
frutto dello Spirito [Gal 5,22-23]. Lo Spirito Santo dona di imitare la purezza
di Cristo [1Gv 3,3] a colui che è stato rigenerato dall'acqua del
Battesimo.