Gaudium et spes n. 54 e commento CDS


 

54. Nuovi stili di vita

Si prepara una forma di cultura umana più universale 

[n. 54e] lo sviluppo dei rapporti fra le varie nazioni e le classi sociali rivela più ampiamente a tutti e a ciascuno i tesori delle diverse forme di cultura, e così poco a poco si prepara una forma di cultura umana più universale, la quale tanto più promuove ed esprime l'unità del genere umano, quanto meglio rispetta le particolarità delle diverse culture. 

(CDS 556) La perfezione integrale della persona e il bene di tutta la società sono i fini essenziali della cultura (Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 59: AAS 58 (1966) 1079-1080): la dimensione etica della cultura è quindi una priorità nell'azione sociale e politica dei fedeli laici. La disattenzione verso tale dimensione trasforma facilmente la cultura in uno strumento di impoverimento dell'umanità. Una cultura può diventare sterile e avviarsi a decadenza, quando «si chiude in se stessa e cerca di perpetuare forme di vita invecchiate, rifiutando ogni scambio e confronto intorno alla verità dell'uomo» (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 50: AAS 83 (1991) 856). La formazione di una cultura capace di arricchire l'uomo richiede invece il coinvolgimento di tutta la persona, la quale vi esplica la sua creatività, la sua intelligenza, la sua conoscenza del mondo e degli uomini e vi investe, inoltre, la sua capacità di autodominio, di sacrificio personale, di solidarietà e di disponibilità a promuovere il bene comune (Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso all'UNESCO (2 giugno 1980), 11: AAS 72 (1980) 742).  (CDS 559) I cristiani devono prodigarsi per dare piena valorizzazione alla dimensione religiosa della cultura; tale compito è molto importante e urgente per la qualità della vita umana, a livello individuale e sociale. La domanda che proviene dal mistero della vita e rimanda al mistero più grande, quello di Dio, infatti, sta al centro di ogni cultura; quando la si elimina, si corrompono la cultura e la vita morale delle Nazioni (Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 24: AAS 83 (1991) 821-822). L'autentica dimensione religiosa è costitutiva dell'uomo e gli permette di aprire alle sue svariate attività l'orizzonte in cui esse trovano significato e direzione. La religiosità o spiritualità dell'uomo si manifesta nelle forme della cultura, alle quali dona vitalità e ispirazione. Ne sono testimonianza le innumerevoli opere d'arte di tutti i tempi. Quando è negata la dimensione religiosa di una persona o di un popolo, è mortificata la cultura stessa; talvolta si giunge al punto di farla scomparire.  

(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa)

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