Gaudium et spes n. 56 e commento CCC – CDS
56. Difficoltà e compiti
Scienze specializzate, ammirazione, contemplazione, sapienza
[n. 56c] In qual maniera conciliare una così rapida e
crescente diversificazione delle scienze specializzate, con la necessità di
farne la sintesi e di mantenere nell'uomo le facoltà della contemplazione e
dell'ammirazione che conducono alla sapienza?
(CCC 2500) La pratica del bene si accompagna ad un piacere
spirituale gratuito e alla bellezza morale. Allo stesso modo, la verità è
congiunta alla gioia e allo splendore della bellezza spirituale. La verità è
bella per se stessa. All'uomo, dotato d'intelligenza, è necessaria la verità
della parola, espressione razionale della conoscenza della realtà creata ed
increata; ma la verità può anche trovare altre forme di espressione umana,
complementari, soprattutto quando si tratta di evocare ciò che essa comporta di
indicibile, le profondità del cuore umano, le elevazioni dell'anima, il mistero
di Dio. Ancora prima di rivelarsi all'uomo mediante parole di verità, Dio si
rivela a lui per mezzo del linguaggio universale della creazione, opera della
sua Parola, della sua Sapienza: dall'ordine e dall'armonia del cosmo che sia il
bambino sia lo scienziato sanno scoprire, “dalla grandezza e la bellezza delle
creature, per analogia, si conosce l'autore, (Sap 13,5) “perché li ha creati lo
stesso autore della bellezza” (Sap 13,3). “La Sapienza è un'emanazione della
potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente, per questo
nulla di contaminato in essa si infiltra. E' un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e un'immagine della sua bontà”
(Sap 7,25-26). “Essa in realtà è più bella del sole e supera ogni costellazione
di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; a questa, infatti, succede
la notte, ma contro la Sapienza la malvagità non può prevalere” (Sap 7,29-30).
“Mi sono innamorato della sua bellezza” (Sap 8,2).
(CDS 457) I risultati della scienza e della tecnica
sono, in se stessi, positivi: i cristiani «nemmeno pensano a contrapporre
quello che gli uomini hanno prodotto con il proprio ingegno e la propria forza
alla potenza di Dio, né che la creatura razionale sia quasi rivale del
Creatore; al contrario, sono convinti piuttosto che le vittorie dell'umanità
sono segno della grandezza di Dio e frutto del suo ineffabile progetto»
(Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium
et spes, 34: AAS 58 (1966) 1053). I Padri Conciliari sottolineano anche il
fatto che «quanto più cresce la potenza degli uomini, tanto più largamente si
estende la responsabilità sia degli individui che delle comunità» (Concilio
Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes,
34: AAS 58 (1966) 1053), e che ogni attività umana deve corrispondere, secondo
il disegno di Dio e la Sua volontà, al vero bene dell'umanità (Cfr. Concilio
Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes,
35: AAS 58 (1966) 1053). In questa prospettiva, il Magistero ha più volte
sottolineato che la Chiesa Cattolica non si oppone in alcun modo al progresso
(Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso
pronunciato durante la visita al «Mercy Maternity Hospital», Melbourne (28
novembre 1986): Insegnamenti di Giovanni
Paolo II, IX, 2 (1986) 1732-1736), anzi considera «la scienza e la
tecnologia... un prodotto meraviglioso della creatività umana che è un dono di
Dio, dal momento che ci hanno fornito possibilità meravigliose, di cui
beneficiamo con animo grato» (Giovanni Paolo II, Discorso pronunciato durante l'incontro con gli scienziati e
rappresentanti dell'Università delle Nazioni Unite, Hiroshima (25 febbraio
1981), 3: AAS 73 (1981) 422). Per questa ragione, «come credenti in Dio, che ha
giudicato “buona” la natura da lui creata, noi godiamo dei progressi tecnici ed
economici, che l'uomo con la sua intelligenza riesce a realizzare» (Giovanni Paolo
II, Discorso ai lavoratori delle Officine
Olivetti di Ivrea (19 marzo 1990), 5: Insegnamenti
di Giovanni Paolo II, XIII, 1 (1990) 697).
(Commento dal CCC: Catechismo della Chiesa Cattolica e dal
CDS: Compendio della dottrina sociale
della Chiesa)