Gaudium et spes n. 56 e commento CCC



56. Difficoltà e compiti

Autonomia, cultura, umanesimo puramente terrestre

[n. 56e] Come, infine, riconoscere come legittima l'autonomia che la cultura rivendica a se stessa, senza giungere a un umanesimo puramente terrestre, anzi avverso alla religione?
(CCC 158) “La fede cerca di comprendere” [Sant'Anselmo d'Aosta, Proslogion, Prooemium]: è caratteristico della fede che il credente desideri conoscere meglio colui nel quale ha posto la sua fede, e comprendere meglio ciò che egli ha rivelato; una conoscenza più penetrante richiederà a sua volta una fede più grande, sempre più ardente d'amore. La grazia della fede apre “gli occhi della mente” (Ef 1,18) per una intelligenza viva dei contenuti della Rivelazione, cioè dell'insieme del disegno di Dio e dei misteri della fede, dell'intima connessione che li lega tra loro e con Cristo, centro del mistero rivelato. Ora, “affinché l'intelligenza della Rivelazione diventi sempre più profonda, lo […] Spirito Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 5]. Così, secondo il detto di sant'Agostino, “Credi per comprendere: comprendi per credere” [Sant'Agostino, Sermo, 43, 7, 9: PL 38, 258]. 

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