Gaudium et spes n. 58 e commento CCC
58. I molteplici rapporti fra il Vangelo di Cristo e la cultura
Contributo alla cultura: educare l'uomo alla libertà interiore
[n. 58e] In tal modo la Chiesa, compiendo la sua missione
già con questo stesso fatto stimola e dà il suo contributo alla cultura umana e
civile e, mediante la sua azione, anche liturgica, educa l'uomo alla libertà
interiore.
(CCC 1076) Il giorno di
pentecoste, con l'effusione dello Spirito Santo, la Chiesa viene manifestata al
mondo [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 6; Id., Lumen gentium, 2]. Il dono dello Spirito
inaugura un tempo nuovo nella “dispensazione del mistero”: il tempo della
Chiesa, nel quale Cristo manifesta, rende presente e comunica la sua opera di
salvezza per mezzo della liturgia della sua Chiesa, “finché egli venga” (1Cor
11,26). In questo tempo della Chiesa, Cristo vive e agisce ormai nella sua
Chiesa e con essa in una maniera nuova, propria di questo tempo nuovo. Egli
agisce per mezzo dei sacramenti; è ciò che la tradizione comune dell'Oriente e
dell'Occidente chiama “l'economia sacramentale”; questa consiste nella
comunicazione (o “dispensazione”) dei frutti del mistero pasquale di Cristo
nella celebrazione della liturgia “sacramentale” della Chiesa. E' perciò
importante mettere in luce per prima cosa questa “dispensazione sacramentale.
In tal modo appariranno più chiaramente la natura e gli aspetti essenziali
della celebrazione liturgica. (CCC 854) Per mezzo
della sua stessa missione, la Chiesa “cammina insieme con l'umanità tutta e
sperimenta assieme al mondo la medesima sorte terrena, ed è come il fermento e
quasi l'anima della società umana, destinata a rinnovarsi in Cristo e a tra
sformarsi in famiglia di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 40]. L'impegno missionario esige dunque la pazienza. Incomincia con l'annunzio del
Vangelo ai popoli e ai gruppi che ancora non credono a Cristo [Giovanni Paolo
II, Lett. enc. Redemptoris missio,
42-47]; prosegue con la costituzione di comunità cristiane che siano “segni
della presenza di Dio nel mondo” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 15], e con la fondazione di Chiese locali [Redemptoris missio, 48-49]; avvia un
processo di inculturazione per incarnare il Vangelo nelle culture dei popoli [Redemptoris missio, 52-54]; non mancherà
di conoscere anche degli insuccessi. “Per quanto riguarda gli uomini, i gruppi
e i popoli, solo gradatamente la Chiesa li raggiunge e li penetra, e li assume
così nella pienezza cattolica” [Ad gentes,
6].