Gaudium et spes n. 60 e commento CCC
Sezione 3: Alcuni doveri più urgenti per i cristiani circa la cultura
Gaudium et spes n. 60 e commento CCC
60. Il riconoscimento del diritto di ciascuno alla cultura e sua attuazione
Diritto di tutti a una cultura umana conforme alla dignità della persona
[n. 60a] Poiché si offre ora la possibilità di liberare
moltissimi uomini dal flagello dell'ignoranza, è compito sommamente confacente
al nostro tempo, in specie per i cristiani, lavorare indefessamente perché
tanto in campo economico quanto in campo politico, tanto sul piano nazionale
quanto sul piano internazionale, siano prese le decisioni fondamentali,
mediante le quali sia riconosciuto e attuato dovunque il diritto di tutti a una
cultura umana conforme alla dignità della persona, senza distinzione di razza,
di sesso, di nazione, di religione o di condizione sociale.
(CCC 1705) In virtù della sua anima e delle sue
potenze spirituali d'intelligenza e di volontà, l'uomo è dotato di libertà,
“segno altissimo dell'immagine divina” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 17]. (CCC 2407) In materia economica, il rispetto della dignità
umana esige la pratica della virtù della temperanza,
per moderare l'attaccamento ai beni di questo mondo; della virtù della giustizia, per rispettare i diritti del
prossimo e dargli ciò che gli è dovuto; e della solidarietà, seguendo la regola aurea e secondo la liberalità del
Signore, il quale da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché noi
diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà (2Cor 8,9). (CCC 2405) I beni
di produzione - materiali o immateriali - come terreni o stabilimenti,
competenze o arti, esigono le cure di chi li possiede, perché la loro fecondità
vada a vantaggio del maggior numero di persone. Coloro che possiedono beni
d'uso e di consumo devono usarne con moderazione, riservando la parte migliore
all'ospite, al malato, al povero. (CCC 2406) L'autorità politica ha il diritto e il dovere di regolare il
legittimo esercizio del diritto di proprietà in funzione del bene comune [Conc.
Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 71;
Lett. enc. Giovanni Paolo II, Sollicitudo
rei socialis, 42; Id., Lett. enc. Centesimus
annus, 40; 48].