Gaudium et spes n. 60 e commento CCC
60. Il riconoscimento del diritto di ciascuno alla cultura e sua attuazione
Diritto alla cultura, dovere di coltivarsi e di aiutare gli altri
[n. 60d] Bisogna inoltre fare di tutto perché ciascuno prenda coscienza tanto del diritto alla cultura, quanto del dovere di coltivarsi e di aiutare gli altri. Vi sono talora condizioni di vita e di lavoro che impediscono lo sforzo culturale e perciò distruggono l'interesse per la cultura. Questo vale in modo speciale per gli agricoltori e gli operai, ai quali bisogna assicurare condizioni di lavoro tali che non impediscano, ma promuovano la loro vita culturale.
(CCC 912) I fedeli devono
“distinguere accuratamente tra i diritti e i doveri, che loro incombono in
quanto sono aggregati alla Chiesa, e quelli che loro competono in quanto membri
della società umana. Cerchino di metterli in armonia, ricordandosi che in ogni
cosa temporale devono essere guidati dalla coscienza cristiana, poiché nessuna
attività umana, neanche in materia temporale, può essere sottratta al dominio
di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 36]. (CCC 913) “Così ogni laico,
in ragione degli stessi doni ricevuti, è un testimone e insieme uno strumento
vivo della missione della Chiesa stessa "secondo la misura del dono di
Cristo" (Ef 4,7)” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 33]. (CCC 2245) “La
Chiesa, che a motivo della sua missione e della sua competenza, non si confonde
in alcun modo con la comunità politica, […] è ad un tempo il segno e la
salvaguardia del carattere trascendente della persona umana” [Conc. Ecum. Vat.
II, Gaudium et spes, 76]. La Chiesa “rispetta
e promuove anche la libertà politica e la responsabilità dei cittadini” [Ib.]. (CCC
2246) E' proprio della missione della Chiesa “dare il
suo giudizio morale anche su cose che riguardano l'ordine politico, quando ciò
sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle
anime. E questo farà, utilizzando tutti e solo quei mezzi che sono conformi al
Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversità dei tempi e delle situazioni”
[Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes,
76].