Gaudium et spes n. 62 e commento CCC
62. Accordo fra cultura umana e insegnamento cristiano
Presentare la dottrina intorno a Dio, uomo e mondo in modo più adatto
[n. 62i] Questa collaborazione gioverà grandemente alla formazione dei sacri ministri, che potranno presentare ai nostri contemporanei la dottrina della Chiesa intorno a Dio, all'uomo e al mondo in maniera più adatta, così da farla anche da essi più volentieri accettare (137).
(137) Cf. CONC. VAT. II, Cost. sulla Sacra
Liturgia Sacrosanctum Concilium, n.
123: AAS 56 (1964), p. 131 [pag. 81ss]; PAOLO VI, Discorso agli artisti romani, 7 maggio 1964: AAS 56 (1964), pp.
439-442.
(CCC 898) “Per loro
vocazione è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose
temporali e ordinandole secondo Dio. […] A loro quindi particolarmente spetta
di illuminare e ordinare tutte le realtà temporali, alle quali essi sono
strettamente legati, in modo che sempre siano fatte secondo Cristo, e crescano
e siano di lode al Creatore e al Redentore” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 31]. (CCC 899) L'iniziativa dei cristiani laici è
particolarmente necessaria quando si tratta di scoprire, di ideare mezzi per
permeare delle esigenze della dottrina e della vita cristiana le realtà
sociali, politiche ed economiche. Questa iniziativa è un elemento normale della
vita della Chiesa: “I fedeli laici si trovano sulla linea più avanzata della
vita della Chiesa; grazie a loro, la Chiesa è il principio vitale della
società. Per questo essi soprattutto devono avere una coscienza sempre più
chiara non soltanto di appartenere alla Chiesa, ma di essere la Chiesa, cioè la
comunità dei fedeli sulla terra sotto la guida dell'unico capo, il Papa, e dei
Vescovi in comunione con lui. Essi sono la Chiesa” [Pio XII, Discorso ai nuovi Cardinali (20 febbraio
1946); citato da Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 9].