Gaudium et spes n. 62 e commento CCC
62. Accordo fra cultura umana e insegnamento cristiano
Penetrare i modi di pensare e sentire espressi nella cultura
[n. 62f] Così la conoscenza di Dio viene meglio
manifestata e la predicazione evangelica si rende più trasparente
all'intelligenza degli uomini e appare come connaturata con le loro condizioni
d'esistenza. I fedeli dunque vivano in strettissima unione con gli uomini del
loro tempo, e si sforzino di penetrare perfettamente il loro modo di pensare e
di sentire, quali si esprimono mediante la cultura.
(CCC 1158) L'armonia dei segni (canto, musica, parole e
azioni) è qui tanto più significativa e feconda quanto più si esprime nella ricchezza culturale propria del popolo
di Dio che celebra [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 119]. Per questo
“si promuova con impegno il canto popolare religioso, in modo che nei pii e
sacri esercizi, e nelle stesse azioni liturgiche”, secondo le norme della
Chiesa, “possano risuonare le voci dei fedeli” [Sacrosanctum concilium, 118]. Tuttavia, “i testi destinati al canto
sacro siano conformi alla dottrina cattolica, anzi siano presi di preferenza
dalla Sacra Scrittura e dalle fonti liturgiche” [Ib., 121]. (CCC 1162) “La
bellezza e il colore delle immagini sono uno stimolo per la mia preghiera. E'
una festa per i miei occhi, così come lo spettacolo della campagna sprona il
mio cuore a rendere gloria a Dio” [San Giovanni Damasceno, De sacris imaginibus oratio 1, 47: PG 94, 1268]. La contemplazione
delle sante icone, unita alla meditazione della Parola di Dio e al canto degli
inni liturgici, entra nell'armonia dei segni della celebrazione in modo che il
mistero celebrato si imprima nella memoria del cuore e si esprima poi nella
novità di vita dei fedeli.