Gaudium et spes n. 65 e commento CCC
65. Lo sviluppo economico sotto il controllo dell'uomo
Sviluppo economico sotto il controllo dell'uomo
[n. 65a] Lo sviluppo economico deve rimanere sotto il
controllo dell'uomo. Non deve essere abbandonato all'arbitrio di pochi uomini o
gruppi che abbiano in mano un eccessivo potere economico, né della sola
comunità politica, né di alcune nazioni più potenti. Conviene, al contrario,
che il maggior numero possibile di uomini, a tutti i livelli e, quando si
tratta dei rapporti internazionali, tutte le nazioni possano partecipare
attivamente al suo orientamento. È necessario egualmente che le iniziative
spontanee dei singoli e delle loro libere associazioni siano coordinate e
armonizzate in modo conveniente ed organico con la molteplice azione delle
pubbliche autorità.
(CCC 2409) Ogni modo di prendere e
di tenere ingiustamente i beni del prossimo, anche se non è in contrasto con le
disposizioni della legge civile, è contrario al settimo comandamento. Così, tenere
deliberatamente cose avute in prestito o oggetti smarriti; commettere frode nel
commercio [Dt 25,13-16]; pagare salari ingiusti [Dt 24,14-15; Gc 5,4]; alzare i
prezzi, speculando sull'ignoranza o sul bisogno altrui [Am 8,4-6]. Sono pure
moralmente illeciti: la speculazione, con la quale si agisce per far
artificiosamente variare la stima dei beni, in vista di trarne un vantaggio a
danno di altri; la corruzione, con la quale si svia il giudizio di coloro che
devono prendere decisioni in base al diritto; l'appropriazione e l'uso privato
dei beni sociali di un'impresa; i lavori eseguiti male, la frode fiscale, la
contraffazione di assegni e di fatture, le spese eccessive, lo sperpero.
Arrecare volontariamente un danno alle proprietà private o pubbliche è
contrario alla legge morale ed esige il risarcimento.