Gaudium et spes n. 67 e commento CDS
67. Lavoro, condizione di lavoro e tempo libero
Adattare tutto il processo produttivo alle esigenze della persona
[n. 67e] Poiché l'attività economica è per lo più
realizzata in gruppi produttivi in cui si uniscono molti uomini, è ingiusto ed
inumano organizzarla con strutture ed ordinamenti che siano a danno di chi vi
operi. Troppo spesso avviene invece, anche ai nostri giorni, che i lavoratori
siano in un certo senso asserviti alle proprie opere. Ciò non trova
assolutamente giustificazione nelle cosiddette leggi economiche. Occorre dunque
adattare tutto il processo produttivo alle esigenze della persona e alle sue
forme di vita, innanzitutto della sua vita domestica, particolarmente in
relazione alle madri di famiglia, sempre tenendo conto del sesso e dell'età di
ciascuno.
(CDS 295) Il genio
femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale, perciò va
garantita la presenza delle donne anche in ambito lavorativo. Il primo
indispensabile passo in tale direzione è la concreta possibilità di accesso
alla formazione professionale. Il
riconoscimento e la tutela dei diritti delle donne nel contesto lavorativo
dipendono, in generale, dall'organizzazione del lavoro, che deve tener conto
della dignità e della vocazione della donna, la cui «vera promozione...
esige che il lavoro sia strutturato in tal modo che essa non debba pagare la
sua promozione con l'abbandono della famiglia, nella quale ha come madre un
ruolo insostituibile» (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 19: AAS 73 (1981) 628). È una questione su cui si
misurano la qualità della società e l'effettiva tutela del diritto al lavoro
delle donne. La persistenza di molte forme di discriminazione offensive della
dignità e vocazione della donna nella sfera del lavoro è dovuta ad una lunga
serie di condizionamenti penalizzanti per la donna, che è stata ed è ancora
«travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in
schiavitù» (Giovanni Paolo II, Lettera
alle donne (29 giugno 1995), 3: AAS 87 (1995) 804). Queste difficoltà,
purtroppo, non sono superate, come dimostrano ovunque le diverse situazioni che
avviliscono le donne, assoggettandole anche a forme di vero e proprio
sfruttamento. L'urgenza di un effettivo riconoscimento dei diritti delle donne
nel lavoro si avverte specialmente sotto l'aspetto retributivo, assicurativo e
previdenziale (Cfr. Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 24: AAS 74 (1982) 109-110).
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)