Gaudium et spes n. 69 e commento CCC



69. I beni della terra e loro destinazione a tutti gli uomini

Dio ha destinato la terra e quanto contiene all'uso di tutti gli uomini

[n. 69a] Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all'uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli, e pertanto i beni creati debbono essere partecipati equamente a tutti, secondo la regola della giustizia, inseparabile dalla carità (147).

(147) Cf. PIO XII, Encicl. Sertum laetitiae: AAS 31 (1939), p. 642; GIOVANNI XXIII, Discorso concistoriale: AAS 52 (1960), pp. 5-11; ID., Encicl. Mater et Magistra: AAS 53 (1961), p. 411. 

(CCC 2402) All'inizio, Dio ha affidato la terra e le sue risorse alla gestione comune dell'umanità, affinché se ne prendesse cura, la dominasse con il suo lavoro e ne godesse i frutti [Gen 1,26-29]. I beni della creazione sono destinati a tutto il genere umano. Tuttavia la terra è suddivisa tra gli uomini, perché sia garantita la sicurezza della loro vita, esposta alla precarietà e minacciata dalla violenza. L'appropriazione dei beni è legittima al fine di garantire la libertà e la dignità delle persone, di aiutare ciascuno a soddisfare i propri bisogni fondamentali e i bisogni di coloro di cui ha la responsabilità. Tale appropriazione deve consentire che si manifesti una naturale solidarietà tra gli uomini.

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