Gaudium et spes n. 71 e commento CDS
71. Accesso alla proprietà e dominio privato dei beni; problemi dei latifondi
Spetta alla pubblica autorità impedire gli abusi della proprietà privata
[n. 71d] La
legittimità della proprietà privata non è in contrasto con quella delle varie
forme di proprietà pubblica. Però il trasferimento dei beni in pubblica
proprietà non può essere fatto che dalla autorità competente, secondo le
esigenze ed entro i limiti del bene comune e con un equo indennizzo. Spetta
inoltre alla pubblica autorità impedire che si abusi della proprietà privata
agendo contro il bene comune (153).
(153) Cf. PIO XI, Encicl. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931), p. 214; GIOVANNI XXIII, Encicl. Mater et Magistra: AAS 53 (1961), p. 429.
(CDS 179) L'attuale fase storica, mettendo a disposizione
della società beni nuovi, del tutto sconosciuti fino ai tempi recenti, impone
una rilettura del principio della destinazione universale dei beni della terra,
rendendone necessaria un'estensione che comprenda anche i frutti del recente
progresso economico e tecnologico. La proprietà dei nuovi beni, che provengono
dalla conoscenza, dalla tecnica e dal sapere, diventa sempre più decisiva,
perché su di essa «si fonda la ricchezza delle Nazioni industrializzate molto
più che su quella delle risorse naturali» (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus
annus, 32: AAS 83 (1991) 832). Le nuove conoscenze tecniche e scientifiche
devono essere poste a servizio dei bisogni primari dell'uomo, affinché possa
gradualmente accrescersi il patrimonio comune dell'umanità. La piena attuazione
del principio della destinazione universale dei beni richiede, pertanto, azioni
a livello internazionale e iniziative programmate da parte di tutti i Paesi:
«Occorre rompere le barriere e i monopoli che lasciano tanti popoli ai margini
dello sviluppo, assicurare a tutti — individui e Nazioni — le condizioni di
base, che consentano di partecipare allo sviluppo» (Giovanni Paolo II, Lett.
enc. Centesimus annus, 35: AAS 83 (1991) 837).
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)