Gaudium et spes n. 71 e commento CDS
71. Accesso alla proprietà e dominio privato dei beni; problemi dei latifondi
In molti paesi la maggioranza della popolazione è sprovvista di terreni
[n. 71f] In molti paesi economicamente meno sviluppati
esistono proprietà agricole estese od anche immense, scarsamente o anche per
nulla coltivate per motivi di speculazione; mentre la maggioranza della
popolazione è sprovvista di terreni da lavorare o fruisce soltanto di poderi
troppo limitati, e d'altra parte, l'accrescimento della produzione agricola
presenta un carattere di evidente urgenza.
(CDS 181) Dalla proprietà deriva al soggetto possessore, sia
esso il singolo oppure una comunità, una serie di obiettivi vantaggi:
condizioni di vita migliori, sicurezza per il futuro, più ampie opportunità di
scelta. Dalla proprietà, d'altro canto, può provenire anche una serie di
promesse illusorie e tentatrici. L'uomo o la società che giungono al punto di
assolutizzarne il ruolo finiscono per fare l'esperienza della più radicale
schiavitù. Nessun possesso, infatti, può essere considerato indifferente per
l'influsso che ha tanto sui singoli, quanto sulle istituzioni: il possessore
che incautamente idolatra i suoi beni (cfr. Mt 6,24; 19,21-26; Lc 16,13) ne
viene più che mai posseduto e asservito (Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo
rei socialis, 27-34. 37: AAS 80 (1988) 547-560. 563-564; Id., Lett. enc. Centesimus
annus, 41: AAS 83 (1991) 843-845). Solo riconoscendone la dipendenza da Dio
Creatore e finalizzandoli conseguentemente al bene comune, è possibile
conferire ai beni materiali la funzione di strumenti utili alla crescita degli
uomini e dei popoli.
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)