Gaudium et spes n. 75 e commento CDS
75. Collaborazione di tutti alla vita pubblica
[n. 75e] Quanto ai cittadini, individualmente o in
gruppo, evitino di attribuire un potere eccessivo all'autorità pubblica, né
chiedano inopportunamente ad essa troppi servizi e troppi vantaggi, col rischio
di diminuire così la responsabilità delle persone, delle famiglie e dei gruppi
sociali.
(CDS 408) Il Magistero
riconosce la validità del principio relativo alla divisione dei poteri in uno
Stato: «È preferibile che ogni potere sia bilanciato da altri poteri e da
altre sfere di competenza, che lo mantengano nel suo giusto limite. È, questo,
il principio dello “Stato di diritto”, nel quale è sovrana la legge, e non la
volontà arbitraria degli uomini» (Giovanni
Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus,
44: AAS 83 (1991) 848). Nel
sistema democratico, l'autorità politica è responsabile di fronte al popolo.
Gli organismi rappresentativi devono essere sottoposti ad un effettivo
controllo da parte del corpo sociale. Questo controllo è possibile innanzi
tutto tramite libere elezioni, che permettono la scelta nonché la sostituzione
dei rappresentanti. L'obbligo, da parte degli eletti, di rendere conto del loro operato, garantito dal rispetto delle scadenze
elettorali, è elemento costitutivo della rappresentanza democratica.
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)