Gaudium et spes n. 76 e commento CDS



76. La comunità politica e la Chiesa

 [n. 76c]  La comunità politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome l'una dall'altra nel proprio campo. Ma tutte e due, anche se a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personale e sociale degli stessi uomini. Esse svolgeranno questo loro servizio a vantaggio di tutti in maniera tanto più efficace, quanto più coltiveranno una sana collaborazione tra di loro, secondo modalità adatte alle circostanze di luogo e di tempo.
(CDS 422) La libertà di coscienza e di religione «riguarda l'uomo individualmente e socialmente» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2105): il diritto alla libertà religiosa deve essere riconosciuto nell'ordinamento giuridico e sancito come diritto civile (862 Cfr. Concilio Vaticano II, Dich. Dignitatis humanae, 2: AAS 58 (1966) 930- 931; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2108), tuttavia non è di per sé un diritto illimitato. I giusti limiti all'esercizio della libertà religiosa devono essere determinati per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del bene comune, e ratificati dall'autorità civile mediante norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo: tali norme sono richieste «dall'efficace tutela dei diritti di tutti i cittadini e della loro pacifica coesistenza, da una sufficiente cura di quella onesta pace pubblica che è ordinata convivenza nella vera giustizia, e dalla doverosa custodia della pubblica moralità» (Concilio Vaticano II, Dich. Dignitatis humanae, 7: AAS 58 (1966) 935; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2109). 
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa)

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