Gaudium et spes n. 76 e commento CDS
76. La comunità politica e la Chiesa
[n. 76g] Certo, le
cose terrene e quelle che, nella condizione umana, superano questo mondo, sono
strettamente unite, e la Chiesa stessa si serve di strumenti temporali nella
misura in cui la propria missione lo richiede. Tuttavia essa non pone la sua
speranza nei privilegi offertigli dall'autorità civile. Anzi, essa rinunzierà
all'esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il
loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove
circostanze esigessero altre disposizioni.
(CDS 68) La Chiesa non si fa carico della vita in società sotto ogni aspetto, ma
con la competenza sua propria, che è quella dell'annuncio di Cristo Redentore:
(Cfr. Catechismo
della Chiesa Cattolica, 2420). «La missione propria che Cristo ha
affidato alla sua Chiesa non è d'ordine politico, economico o sociale: il fine
che le ha prefisso è di ordine religioso. Eppure proprio da questa missione
religiosa derivano un compito, una luce e delle forze che possono servire a
costruire e a consolidare la comunità degli uomini secondo la Legge divina» (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 42: AAS 58 (1966) 1060). Questo vuol dire che la Chiesa, con la sua
dottrina sociale, non entra in questioni tecniche e non istituisce né propone
sistemi o modelli di organizzazione sociale (Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo
rei socialis, 41: AAS 80 (1988) 570-572): ciò non attiene alla
missione che Cristo le ha affidato. La
Chiesa ha la competenza attinta al Vangelo: al messaggio di liberazione
dell'uomo annunciato e testimoniato dal Figlio di Dio fatto uomo. (CDS 69) Con la sua dottrina sociale la Chiesa «si
propone di assistere l'uomo sul cammino della salvezza» (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 54: AAS 83 (1991) 860):
si tratta del suo fine precipuo ed unico. Non ci sono altri scopi tesi a
surrogare o ad invadere compiti altrui, trascurando i propri, o a perseguire
obiettivi estranei alla sua missione. Tale missione configura il diritto e insieme il dovere della Chiesa
di elaborare una propria dottrina sociale e di incidere con essa sulla società
e sulle sue strutture, mediante le responsabilità e i compiti che questa
dottrina suscita.
(Commento CDS dal Compendio
della dottrina sociale della Chiesa)