Gaudium et spes n. 80 e commento CCC
80. La guerra totale
[n. 80a] Il progresso delle armi scientifiche ha
enormemente accresciuto l'orrore e l'atrocità della guerra. Le azioni militari,
infatti, se condotte con questi mezzi, possono produrre distruzioni immani e
indiscriminate, che superano pertanto di gran lunga i limiti di una legittima
difesa. Anzi, se mezzi di tal genere, quali ormai si trovano negli arsenali
delle grandi potenze, venissero pienamente utilizzati, si avrebbe la reciproca
e pressoché totale distruzione delle parti contendenti, senza considerare le
molte devastazioni che ne deriverebbero nel resto del mondo e gli effetti
letali che sono la conseguenza dell'uso di queste armi.
(CCC 2315)
L' accumulo delle armi sembra a molti
un modo paradossale di dissuadere dalla guerra eventuali avversari. Costoro
vedono in esso il più efficace dei mezzi atti ad assicurare la pace tra le
nazioni. Riguardo a tale mezzo di dissuasione vanno fatte severe riserve
morali. La corsa agli armamenti non assicura
la pace. Lungi dall'eliminare le cause di guerra, rischia di aggravarle.
L'impiego di ricchezze enormi nella preparazione di armi sempre nuove impedisce
di soccorrere le popolazioni indigenti; [Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio, 53] ostacola lo
sviluppo dei popoli. L'armarsi ad
oltranza moltiplica le cause dei conflitti ed aumenta il rischio del loro
propagarsi.(CCC 2316) La produzione e il
commercio delle armi toccano il bene comune delle nazioni e della comunità
internazionale. Le autorità pubbliche hanno pertanto il diritto e il dovere di
regolamentarli. La ricerca di interessi privati o collettivi a breve termine
non può legittimare imprese che fomentano la violenza e i conflitti tra le
nazioni e che compromettono l'ordine giuridico internazionale.