Gaudium et spes n. 82 e commento CDS



82. La condanna assoluta della guerra e l'azione internazionale per evitarla

[n. 82c] Non sono frattanto da sottovalutare gli sforzi già fatti e che si vanno tuttora facendo per allontanare il pericolo della guerra. Va piuttosto incoraggiata la buona volontà di tanti che pur gravati dalle ingenti preoccupazioni del loro altissimo ufficio, mossi dalla gravissima responsabilità da cui si sentono vincolati, si danno da fare in ogni modo per eliminare la guerra, di cui hanno orrore pur non potendo prescindere dalla complessa realtà delle situazioni. Bisogna rivolgere incessanti preghiere a Dio affinché dia loro la forza di intraprendere con perseveranza e condurre a termine con coraggio quest'opera del più grande amore per gli uomini, per mezzo della quale si costruisce virilmente l'edificio della pace. Tale opera esige oggi certamente che essi dilatino la loro mente e il loro cuore al di là dei confini della propria nazione, deponendo ogni egoismo nazionale ed ogni ambizione di supremazia su altre nazioni, e nutrendo invece un profondo rispetto verso tutta l'umanità, avviata ormai così faticosamente verso una maggiore unità.
(CDS 519) La Chiesa lotta per la pace con la preghiera. La preghiera apre il cuore non solo ad un profondo rapporto con Dio, ma anche all'incontro con il prossimo all'insegna del rispetto, della fiducia, della comprensione, della stima e dell'amore (1098). La preghiera infonde coraggio e dà sostegno a tutti «i veri amici della pace» (1099), i quali cercano di promuoverla nelle varie circostanze in cui si trovano a vivere. La preghiera liturgica è «il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua forza» (1100); in particolare la celebrazione eucaristica, «fonte e apice di tutta la vita cristiana» (1101), è sorgente inesauribile di ogni autentico impegno cristiano per la pace (1102).
Note: (1098) Cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1992, 4: AAS 84 (1992) 323-324. (1099) Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1968: AAS 59 (1967) 1098. (1100) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 10: AAS 56 (1964) 102. (1101) (Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 11: AAS 57 (1965) 15. (1102) [La celebrazione eucaristica inizia con un saluto di pace, il saluto di Cristo ai discepoli. Il Gloria è una richiesta di pace per tutto il popolo di Dio sulla terra. La preghiera per la pace, nelle anafore della S. Messa, si articola in un appello per la pace e l'unità della Chiesa; per la pace per l'intera famiglia di Dio in questa vita; per il progresso della pace e la salvezza del mondo. Durante il rito della comunione, la Chiesa prega affinché il Signore dia «la pace nei nostri giorni» e ricorda il dono di Cristo che consiste nella Sua pace, invocando «la pace e l'unità» del Suo regno. L'Assemblea prega anche affinché l'Agnello di Dio tolga i peccati del mondo e « dia la pace». Prima della comunione, tutta l'Assemblea si scambia un gesto di pace; la celebrazione eucaristica si conclude col congedo dell'Assemblea nella pace di Cristo. Molte sono le preghiere che, durante la S. Messa, invocano la pace nel mondo; in esse la pace è a volte associata alla giustizia, come ad esempio nel caso della preghiera di apertura dell'Ottava Domenica del Tempo Ordinario con la quale la Chiesa chiede a Dio che gli eventi di questo mondo si realizzino sempre nel segno della giustizia e della pace, secondo la Sua volontà.
(CDS 520) Le Giornate Mondiali della Pace sono celebrazioni di particolare intensità per la preghiera di invocazione della pace e per l'impegno di costruire un mondo di pace. Il Papa Paolo VI le istituì allo scopo di «dedicare ai pensieri ed ai propositi della pace una particolare celebrazione nel primo giorno dell'anno civile» (Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1968: AAS 59 (1967) 1100). I Messaggi pontifici per tale annuale occasione costituiscono una ricca fonte di aggiornamento e di sviluppo della dottrina sociale e mostrano la costante azione pastorale della Chiesa in favore della pace: «La Pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» (Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1976: AAS 67 (1975) 671).
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa)

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