Gaudium et spes n. 85 e commento CCC e CDS



85. La cooperazione internazionale sul piano economico

[n. 85c] Per instaurare un vero ordine economico mondiale, bisognerà rinunciare ai benefici esagerati, alle ambizioni nazionali, alla bramosia di dominazione politica, ai calcoli di natura militaristica e alle manovre tendenti a propagare e imporre ideologie. Vari sono i sistemi economici e sociali proposti; è desiderabile che gli esperti possano trovare in essi un fondamento comune per un sano commercio mondiale. Ciò sarà più facile se ciascuno, rinunciando ai propri pregiudizi, si dispone di buon grado a condurre un sincero dialogo.
(CCC 2438) Varie cause, di natura religiosa, politica, economica e finanziaria danno oggi “alla questione sociale […] una dimensione mondiale” [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 9]. Tra le nazioni, le cui politiche sono già interdipendenti, è necessaria la solidarietà. E questa diventa indispensabile allorché si tratta di bloccare “i meccanismi perversi” che ostacolano lo sviluppo dei paesi meno progrediti [Ibid., 17; 45]. A sistemi finanziari abusivi se non usurai [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 35], a relazioni commerciali inique tra le nazioni, alla corsa agli armamenti si deve sostituire uno sforzo comune per mobilitare le risorse verso obiettivi di sviluppo morale, culturale ed economico, “ridefinendo le priorità e le scale di valori, in base alle quali si decidono le scelte” [Ibid., 28].  
(CDS 446) La soluzione del problema dello sviluppo richiede la cooperazione tra le singole comunità politiche: «Le comunità politiche si condizionano a vicenda, e si può asserire che ognuna riesce a sviluppare se stessa contribuendo allo sviluppo delle altre. Per cui tra esse si impone l'intesa e la collaborazione» (925). Il sottosviluppo sembra una situazione impossibile da eliminare, quasi una fatale condanna, se si considera il fatto che esso non è solo il frutto di scelte umane sbagliate, ma anche il risultato di «meccanismi economici, finanziari e sociali» (926) e di «strutture di peccato» (927) che impediscono il pieno sviluppo degli uomini e dei popoli. Queste difficoltà, tuttavia, devono essere affrontate con determinazione ferma e perseverante, perché lo sviluppo non è solo un'aspirazione, ma un diritto (928) che, come ogni diritto, implica un obbligo: «La collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo, infatti, è un dovere di tutti verso tutti e deve, al tempo stesso, essere comune alle quattro parti del mondo: Est e Ovest, Nord e Sud» (929). Nella visione del Magistero, il diritto allo sviluppo si fonda sui seguenti principi: unità d'origine e comunanza di destino della famiglia umana; eguaglianza tra ogni persona e tra ogni comunità basata sulla dignità umana; destinazione universale dei beni della terra; integralità della nozione di sviluppo; centralità della persona umana; solidarietà.

Note: (925) Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et Magistra: AAS 53 (1961) 449; cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1945): AAS 38 (1946) 22. (926) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 16: AAS 80 (1988) 531. (927) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 36-37. 39: AAS 80 (1988) 561-564. 567. (928) Cfr. Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio, 22: AAS 59 (1967) 268; Id., Lett. ap. Octogesima adveniens, 43: AAS 63 (1971) 431-432; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 32-33: AAS 80 (1988) 556-559; Id., Lett. enc. Centesimus annus, 35: AAS 83 (1991) 836-838; cfr. anche Paolo VI, Discorso all'Organizzazione Internazionale del Lavoro (10 giugno 1969), 22: AAS 61 (1969) 500-501; Giovanni Paolo II, Discorso al Convegno di dottrina sociale della Chiesa (20 giugno 1997), 5: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX, 1 (1997) 1554-1555; Id., Discorso ai Dirigenti di Sindacati di Lavoratori e di grandi Società (2 maggio 2000), 3: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XXIII, 1 (2000) 726. (929) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 32: AAS 80 (1988) 556.
(Commento CCC dal Catechismo della Chiesa Cattolica e CDS dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa)

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