Gaudium et spes n. 88 e commento CDS
88. Il compito dei cristiani nell'aiuto agli altri paesi
[n. 88c] Le collette e la distribuzione dei soccorsi
materiali, senza essere organizzate in una maniera troppo rigida e uniforme,
devono farsi secondo un piano diocesano, nazionale e mondiale; ovunque la cosa
sembri opportuna, si farà in azione congiunta tra cattolici e altri fratelli
cristiani. Infatti lo spirito di carità non si oppone per nulla all'esercizio
provvido e ordinato dell'azione sociale e caritativa; anzi l'esige. È perciò
necessario che quelli che vogliono impegnarsi al servizio delle nazioni in via
di sviluppo ricevano una formazione adeguata in istituti specializzati.
(CDS 438) Per risolvere i conflitti che insorgono tra le diverse comunità
politiche e che compromettono la stabilità delle Nazioni e la sicurezza
internazionale, è indispensabile riferirsi a regole comuni affidate alla
trattativa, rinunciando definitivamente all'idea di ricercare la giustizia
mediante il ricorso alla guerra (901): «la guerra può terminare senza
vincitori né vinti in un suicidio dell'umanità, ed allora bisogna ripudiare la
logica che conduce ad essa, l'idea che la lotta per la distruzione
dell'avversario, la contraddizione e la guerra stessa siano fattori di
progresso e di avanzamento della storia» (902). La Carta delle Nazioni Unite ha interdetto non solo il ricorso alla
forza, ma anche la sola minaccia di usarla (903): tale disposizione è nata
dalla tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Il Magistero non aveva
mancato durante quel conflitto di individuare alcuni fattori indispensabili per
edificare un rinnovato ordine internazionale: la libertà e l'integrità
territoriale di ogni Nazione; la tutela dei diritti delle minoranze; un'equa
condivisione delle risorse della terra; il rifiuto della guerra e l'attuazione
del disarmo; l'osservanza dei patti concordati; la cessazione della
persecuzione religiosa (Cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre
1941): AAS 34 (1942) 18).
Note: (901) Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus
annus, 23: AAS 83 (1991) 820-821. (902) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus
annus, 18: AAS 83 (1991) 816. (903) Cfr. Carta delle Nazioni Unite (26 giugno 1945), art. 2.4; Giovanni
Paolo II, Messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace 2004, 6: AAS 96 (2004) 117.
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)